E' una scuola
"drogata" quella che dipinge Daniele Straniero, il preside
prezzemolino del Liceo "Parini" di Milano. Dopo Veronesi, che
in un impeto di entusiasmo aveva annunciato che il 50% di studenti e
insegnanti "si fa" (o s'è fatto), stavolta tocca al
precettore della Milano bene far sentire la sua voce. Secondo Straniero,
se i ragazzi del Parini vogliono "okkupare" è solo per darsi
allo spinello libero.
Il Preside non è nuovo a simili uscite, tant'è che anche stavolta s'è
affrettato a rincarare la dose, spiegando al "Giornale" che la
sua è una battaglia senza esclusione di colpi. E a scuola, oltre alla
marijuana è pronto a mettere al bando il tabacco.
Tanto rumore per nulla: Straniero queste cose le va dicendo da anni, è
solo che di recente sembra essersi sincronizzato sull'orologio del
ministro della sanità. Quando Veronesi varò, lo scorso anno, la sua
ambiziosa piattaforma antifumo, Straniero ne propose una versione
studiata ad hoc per le scuole. Disse che non gli sembrava una cattiva
idea avvisare a casa se i figli venivano sorpresi a fumare.
Non ci ha mai spiegato come questa procedura sarebbe stata attuata:
probabilmente piazzando una telecamera nei bagni, che sono da sempre
territorio off limits per la nicotina. Se lui (o lei) s'accendono una
Malboro, letterina a mamma e papà. Se si fanno uno spinello, posta
prioritaria. Se lui e lei entrano insieme e fanno chissàchecosa,
raccomandata con ricevuta di ritorno.
Tanto per essere sicuri, s'intende, che i genitori siano informati delle
brutte abitudini dei pargoli. Un altro possibile scenario, lo suggeriamo
al professor Straniero (nel caso non ci avesse già pensato), potrebbe
prevedere l'istituzionalizzazione della delazione. Così al "Parini"
si piglierebbero due piccioni con una fava: si combattono le cattive
maniere, e si sconfigge l'omertà. Vabbé che non siamo a Palermo,
ma quella dei fumatori in erba va considerata una mafia in piena regola.
Basta con la fraternità fra studenti, basta col ti copro io che poi mi
copri tu. Nel Liceo di Daniele Straniero, chi denuncia i compagni
tabagisti si merita un bel premio.
Un altro modo per realizzare il sogno del Preside, che poi è la scuola
dei virtuosi, una città del sole formato Liceo Classico, sarebbe
affidarsi in tutto e per tutto all'occhio di lince del Preside stesso.
Starà a lui cogliere ogni traccia di tabacco, ogni mozzicone di
sigaretta, ogni accenno di un comportamento "perverso" da
sanzionare. Auguri. Eppure un paio di anni fa, il Centro Pannunzio di
Torino ebbe la bella pensata di premiare Daniele Straniero come modello
di "docente liberale".
Siamo a posto. Intendiamoci: che uno dei grandi problemi della scuola di
oggi, sia un corpo insegnanti che viene dritto dritto dal bailamme
sessantottesco e da quell'ordine di idee non è mai uscito, siamo
d'accordo ed è già stato scritto su queste colonne. Tuttavia, la
tendenza opposta non è meno pericolosa: e Straniero la incarna alla
perfezione. Le sue proposte sono un modello di "tolleranza
zero" fra i banchi di scuola, una risposta repressiva a quella
"domanda" di libertà che è, da sempre, bandiera dei giovani
e degli studenti in particolare.
Il Sessantotto stesso è stato, s'intende, un gran casino: ma, fra
slogan ideologizzati e picchiatori d'assalto, c'erano anche istanze
nobili e migliori, quelle di uno svecchiamento dei costumi, di un
ampliamento delle libertà dell'individuo. Ai ragazzi andrebbe insegnato
che libertà fa rima con responsabilità, e che la libera scelta è più
che una possibilità, è fardello, talvolta pesante, che va portato con
orgoglio.
Straniero e i suoi estimatori ritengono invece che il paternalismo debba
essere una sorta di religione civica, e che debba accompagnarsi con la
repressione. Ora, non c'è bisogno di essere Umberto Veronesi, o Marco
Pannella, per rendersi conto chi si "rolla" uno spinello non
è esattamente in pericolo di vita. E non c'è uno straccio di
statistica che provi quel che il Preside sostiene, cioé che dalle
droghe leggeri si passi inevitabilmente alle pesanti.
Allo stesso modo, sfugge
quale sia il crimine commesso da dei comuni studenti che, come spesso
accade, a quattordici, quindici, sedici anni cominciano a fumare.
L'unico torto lo fanno, forse, alla propria salute. E anche qui, ci
sarebbe da discutere.
Il "Parini", come tutti i Licei, è frequantato pure da
ragazzi di diciotto e diciannove anni: il docente milanese finisce per
sostenere che un individuo che può votare (e dunque influire in modo
non indifferente sul destino del suo vicino di casa), vada privato dei
suoi più elementari diritti civili, tipo decidere che fumarsi. Magari
bisognerebbe proibirgli di mangiare cioccolato fondente, o di masticare
chewing-gum. Non si sa mai. Certo è che se piazzerà una telecamera
nelle toilette del suo istituto, Daniele Straniero potrà almeno vantare
un grande risultato, di rilevanza mondiale. Altro che Mediaset, il
Grande Fratello avrà ufficialmente sede in un Liceo di Milano. AAA,
cercasi Taricone disperatamente.
Alberto Mingardi
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