Nello Wyoming lo sceriffo vale più di un agente Fbi
di Carlo Stagnaro
Gli
sceriffi vincono e rilanciano. Ora chiedono che tutti gli agenti federali
pongano fine a qualunque loro attività: a meno che non abbiano ricevuto
l'esplicito assenso dello sceriffo. Accade nello Wyoming dove, al termine di un
difficile braccio di ferro, la Corte Distrettuale ha dato ragione allo sceriffo
della Contea di Bighorn, Dave Mattis, il quale chiedeva agli agenti alle
dipendenze del governo federale di fare i bagagli e andarsene dal territorio
posto sotto la sua giurisdizione. "Se uno sceriffo non vuole i federali
nella propria contea - ha affermato Mattis nel corso di una conferenza stampa -
ha il diritto costituzionale di espellerli o almeno di averli sotto il proprio
controllo".
La decisione è di portata epocale. Gli sceriffi, infatti, sono eletti dai
cittadini. Gli agenti federali, al contrario, devono rispondere delle proprie
azioni solo di fronte al governo degli Stati Uniti e, in ultima analisi, al
Presidente. Gli Stati, dunque, non hanno su di loro alcun potere. Con questa
sentenza, al contrario, viene ristabilito il primato degli Stati sull'autorità
centrale e, al tempo stesso, della legge civile sulle agenzie militari o
paramilitari. Tutto è nato da una causa intentata da Mattis e altri membri
dell'Associazione degli Sceriffi dello Wyoming ai danni del "Bureau of
Alcohol, Tobacco and Firearms" e dell'"Internal Revenue Service".
Il primo, in sigla Batf, nacque come "Ufficio del Proibizionismo"
(Bureau of Prohibition) e, dopo l'abolizione del proibizionismo, è diventato in
sostanza un ufficio preposto al controllo e alla verifica delle armi da fuoco.
Il secondo (meglio noto come Irs) equivale in qualche maniera alla nostra
Guardia di Finanza, nel senso che ha l'obiettivo di effettuare verifiche e
accertamenti fiscali ai danni dei presunti evasori.
La Corte Distrettuale ha, come anticipato, dato ragione agli sceriffi, motivando
così la propria decisione: "Lo Wyoming è uno Stato sovrano e lo sceriffo
di una contea è il pubblico ufficiale di grado più alto entro i confini di
quella contea: egli ha quindi poteri superiori a quelli di qualunque altro
funzionario, federale o statale". In sostanza, la Corte ha dato una
interpretazione letterale del Decimo Emendamento, nella cui formulazione è
racchiusa l'essenza del federalismo americano: "I poteri non demandati
dalla Costituzione agli Stati Uniti, o da essa non vietati agli Stati, sono
riservati ai rispettivi Stati, o al popolo".
Ora gli sceriffi rilanciano e chiedono di vedere tutti i documenti del Batf per
verificare che tale agenzia non abbia violato la legge dello Wyoming che vieta
la compilazione di liste dei possessori di armi. Essi esigono anche che tutte le
agenzie federali sospendano immediatamente le ripetute violazioni della proprietà
privata e del segreto bancario effettuate in passato senza alcun rispetto delle
leggi vigenti in quello Stato. Lo sceriffo Mattis ha spiegato: "La mia è
una reazione alle azioni dei federali, che hanno tentato di privare i cittadini
della mia contea dei loro diritti alla privacy, alla libertà e alla proprietà
senza riguardo alle loro garanzie costituzionali. Spero che anche altri
sceriffi, ovunque in America, seguano il nostro esempio per tutelare i loro
cittadini agli abusi dell'Irs, del Batf, dell'Fbi e delle altre agenzie
federali. I loro funzionari non sono più i benvenuti nella Contea di Bighorn, a
meno che non decidano di agire in ossequio alla Costituzione".